Film e Cartoni

Il riccio – Le Hèrisson

C’è chi dice che se leggi un libro e ti piace, se ne fanno un film, difficilmente sarà all’altezza delle aspettative e ti deluderà. Anni fa lessi L’eleganza del riccio di Barbery Muriel, questa sera ho visto il film sceneggiato e diretto da Mona Achache e sono felice di averlo fatto. Scopro anche, che la regista e sceneggiatrice ha la mia età, classe ’81 e quasi quasi, non so perchè, mi viene un sorriso. Forse perchè ho pensato, quando lo vedevo, che l’avrei voluto fare esattamente così – stesse pause, stessa atmosfera quasi documentaristica, stessa semplicità ed efficacia d’immagini. Ora so che c’è un’altra cosa che mi lega a chi l’ha girato, appunto l’età.

Nella vita ci sono molte scelte possibili, tra le tante, si può scegliere di vivere per ciò che gli altri si aspettano, che spesso è scomodo ed estraneo, o scegliere di essere semplicemente come si è. Paloma e Renè sono una ragazzina dotata e brillante e una portiera di mezza età, sciatta e burbera, vivono entrambe nello stesso palazzo della Francia bene ed entrambe sono accumunate dalla necessità e volontà di nascondersi, per sopravvivere. Necessità per chi si sente diverso, non accettato, solo. Entrambe hanno il loro mondo fatto di libri, fantasia, sogni, speranze e il desiderio cocente di autenticità, che le rende tristi e inappagate, perchè lontane dal mondo degli altri: superficiali, banali, convenzionali. – Ci si deve scusare di essere intelligenti? – Le loro vite si sfiorano appena, nella caoticità della vita del palazzo e sarà l’arrivo del nuovo vicino giapponese, Kakuro, che saprà avvicinarsi a loro vedendole davvero e che riuscirà anche a farle finalmente incontrare.

Il riccio ha gli aculei per difendersi ma ispira anche dolcezza e nel suo modo di essere, quì si dice che sia elegante. Ci sono poche cose che rendono possibili tirare dentro gli aculei, non solo quando si è da soli. E sono lo sguardo di chi ti sa capire, il gesto che è quello che si desidererebbe ricevere ma che non si osa chiedere, la percezione di una somiglianza con l’altro. Allora, ci si sente liberi, in pace, pronti a lasciarsi amare.

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