Even flow
No, non l’avevo previsto.
Che mi piacessero gli Afterhours
e la tenerezza mi stancasse.
Di trovare profondo ristoro nel concreto e nella logica
negli abiti neri e blu
e nei capelli corti.
Di cominciare a preferire lo zaino alla borsa
e le nuvole rosa alle bianche.
Di cercare la solitudine e la quiete domestica più dei locali e della gente.
Di riuscire a riempire i miei vuoti costruttivamente.
Di non vedere, cosi tanto, almeno un po’ di onestà,
di riuscire a non darla a chi non la vuole ricevere, né la merita.
Di scoprire che mi hai omesso delle verità, perché per te non dovevano riguardarmi.
Di costatare che mi sono convinta di potermi fidare profondamente di te e mi sono sbagliata.
Di poter essere – io?- passibile di invidia.
Di essere amata diversamente da come mi aspettassi. Ma è amore…no?
Di avere forza rigenerante, veloce e potente.
Che Dante aveva ragione, perché la legge del contrappasso esiste
Che avere provato sia il ruolo del carnefice, che della vittima, rende più comprensivi.
Che se ci pensi, non perdoni, se ti affidi e ti butti, ce la puoi fare.
Di tutelarmi con i “no”.
Di avere detto chiaramente a qualcuno i miei punti di vista, anche scomodi.
Di vedere ad occhi aperti un figlio mio.
Ma…tutto scorre come un fiume, la portata aumenta e diminuisce, cambia forma, colori e velocità, e continua a scorrere.
Seguo il flusso come il fiume, cambio e mi deformo, i miei colori si rinnovano, procedo senza sapere fino a dove, né quanto, ma vado.